Il mio nome è Stefano Solombrino

Classe 1971, abito a pochi passi dal mare in Liguria.

Sono un imprenditore nel settore del fitness dal 2013,  in soli 7 anni ho creato una società che ha pagato in compensi più di 1 milione di €, stravolgendo la realtà fitness della mia provincia. Ma non ho iniziato vincendo. Sono stato uno studente di ingegneria, di quelli che amavano più la compagnia che lo studio, ho lavorato mentre studiavo e purtroppo ho capito che il tempo mi stava scappando dalle mani.

Dal dicembre 1995 ho iniziato ad interessarmi al Network Marketing e sin da subito, insieme a quella che al tempo era la mia ragazza e dal 1999 mia moglie, mi sono innamorato della libertà che un progetto di network può dare.

In quella esperienza ho imparato a riconoscere le sfaccettature del network, i suoi lati positivi e quelli meno. A dividere i leader dai mercenari.

Abbiamo sviluppato quella opportunità e abbiamo avuto la conferma che il network poteva essere una fonte di reddito davvero generosa. Ma la vita è piena di sorprese e appena dopo sposati, la mia prima azienda tradizionale (e si perchè il network ti permette di avere più interessi e attività ) va in pezzi e la nostra testa non era ancora pronta ad affrontare una catastrofe di quelle dimensioni reagendo in modo propositivo... Quindi depressione, isolamento, pessimismo e quant'altro non dovresti avere per risollevarti velocemente. Chiaramente il network, al tempo fatto di incontri settimanali, corsi mensili e cene ogni 2 giorni ( nel 99 avevamo ancora il VIDEOTEL per fare gli ordini ) ha seguito la nostra testa ed è stato lasciato morire..( conservo ancora gli ultimi assegni della società americana di pochi euro datati 2005 ).  

Poi la responsabilità per mia moglie mi porta a trovare un lavoro dipendente, cioè quello che più di tutti ho sempre "odiato" e ecco che in men che non si dica mi ritrovo a timbrare il cartellino....

5 anni in giro per il mondo, lavorando 7 giorni su 7, 9 o 10 ore al giorno.

Ma è servito. Si si è servito per capire cosa mi stavo perdendo.

Mi è servito perchè ho potuto vedere persone uguali a me, vivere la vita che sognavo ai tempi dell'università....

14 dicembre 2005. ore 06.30 mentre sto andando a Ginevra, il mio collega perde il controllo dell'auto e ribaltandoci più volte usciamo dall'autostrada per finire in mezzo ad una risaia. Buio, nebbia, orario fanno si che non ci trovino sino a che non sia più chiaro. In quelle 2 ore, incastrato nelle lamiere, con a fianco il mio collega che non rispondeva più... ho davvero pensato che fosse finita.

Ma come sempre la vita ti sorprende e dopo un mese di rianimazione, un politrauma racchiuso in una cartella clinica di 340 pagine e circa 2 anni di riabilitazione, esco dall'incubo dell'infermità motoria per rientrare in quello lavorativo dipendente.

E si, perchè capita spesso che nelle aziende, tu non sia un uomo, ma solo un numero. Non essendo più utile nella mia mansione, ho affrontato 4 anni di umiliazione costante..

Ma qualcosa di enorme era successo.

Avevo affrontato la fine e avevo vinto.

Avevo riconquistato la mia famiglia, mio figlio nato da poco e il tempo.

Era successo che avevo ritrovato il tempo, il valore del tempo. 

Alla fine 5 anni di trasferte in giro per il mondo, se da un lato mi avevano fatto sognare, dall'altro mi avevano tolto il tempo da dedicare ai miei affetti. E solo dopo averli quasi persi ho capito che il tempo è l'unica cosa che non puoi comprare. 

Negli anni dopo l’incidente, mentre ero ancora dipendente ho approfittato del tempo scandito dal cartellino per tornare a studiare e cercare soluzioni.

Perchè il mio sogno di essere libero non si era mai spento.

Nel Dicembre del 2011, un signore che aveva partecipato alla mia stessa esperienza del 1995, e che aveva conservato un giornale interno dove venivano festeggiate le persone che ottenevano risultati significativi e dove eravamo anche noi, mi trova tramite facebook e mi contatta chiedendomi il tempo di un caffè.

Stavo cercando strumenti che mi permettessero di uscire da quella situazione insostenibile.

E lo avevo finalmente trovato.

In realtà ero io che mi ero fatto trovare pronto ad accogliere l’opportunità.

E così inizia un nuovo progetto dove ritrovo molti degli ex colleghi della prima esperienza. Sembra di non essersi mai persi di vista.

L’inizio non è semplice. Io ero rimasto al network anni ’90… ma tutto si era evoluto. Passati i primi mesi per riambientarsi, iniziamo a raccogliere i frutti del lavoro e dell’esperienza pregressa. E così senza neanche saperlo, vinciamo un viaggio in America per conoscere l’azienda…..

Poco dopo una crociera nel mediterraneo e l’anno successivo un viaggio a 7 stelle nella favolosa isola di RODI.

Ma è destino ( in realtà non credo al destino… ) che con gli americani non ci sia amore eterno….. E in effetti la società in cui avevamo investito tempo e credibilità, viene acquistata da una holding il cui unico scopo è quello di guadagnare in borsa sulla perdita.

E’ in questa occasione che il rispetto per i miei sponsor e la mia linea upLine si cementifica. Hanno deciso di licenziarsi da un progetto che li avrebbe  pagati ancora per anni… Hanno rinunciato al denaro per essere coerenti con i loro valori. Questo per noi, non ha avuto prezzo e abbiamo deciso che qualunque cosa avessero intrapreso, noi saremo stati con loro.

Il rapporto che abbiamo costruito in questi anni con i nostri sponsor, va ben oltre ad un rapporto di lavoro.

Dopo poco più di un anno investito nella ricerca di una società di network che avesse le caratteristiche che stavamo cercando, avevamo capito che quello che stavamo cercando non esisteva.

Cercavamo una società ETICA, LEGALE, ECONOMICAMENTE SOLIDA e possibilmente ITALIANA. Non c’era…..

Ma c’era una società interessante che aveva alcune linee di prodotto che potevano essere interessanti, una solidità accertata, una proprietà Italiana ETICA e voglia di crescere…

Noi avevamo la rete di incaricati più coesa di sempre e alcuni tra i leader di network più forti d’Italia.

Ed è così che nasce XENIAGLOBAL…..